Luigi Paraboschi: tre poesie da "Due parentesi e un punto di domanda"

 





La vita se ne va


La vita se ne ne va e passa oltre
questa luce che divora il giorno
dietro le tende di vuote stanze dove
s’è spento il desiderio nell’abitudine
che gli alberi travalica;
mi piacerebbe riposare nel colore
di questa tardiva primavera
che s’ assopisce nell’ombra dei giardini
dentro il bisbigliare delle ragazze
e sui loro tatuaggi incandescenti.

Ho dentro il vuoto e sono
senza più tutori e volontà,
voglio così assopire l’ansia
e rallentare i battiti
sotto il verde blu pacato
di questo slargo tra le case
fermarmi qui ad ascoltare
il silenzio di questa vita
tra due parentesi quadre
ed un punto di domanda.


***


Confine danese


Il freddo nelle giunture gela i passi
di un cammino che non è più strada,
lo stesso esodo di quando fummo
chiusi dentro i vagoni
e anche qui come allora chiedono
il dazio al confine di passaggio.
Teniamo chiuso il cuore ad ogni sguardo
muti baciamo la mano di chi la porge,
sordi al richiamo della commozione;
andiamo, come settant'anni prima,
con gli stracci di casa raggomitolati
attorno ad una sorte non voluta
che ci troviamo ancora addosso.


***


Metterò cartoni alle finestre

Il tempo e l’uso hanno devastato i vetri
e le finestre, il temporale della sera accumula
la grandine negli angoli più oscuri.
Per riscaldarmi brucio con parsimonia
tralci e racimoli celati
dietro le foglie rosse nel novembre,
raccolti lungo filari saccheggiati,
e rubo un guizzo dai sorrisi per le strade.
Forse ancora tenderò la mano
tra illusioni e speranze di libertà, poi
per riparami dal freddo della stagione
metterò cartoni al posto degli infissi
e cercherò la verità anche con poca luce.