Rainer Maria Rilke: tre poesie da "Il libro d'ore"

 





Vivo la mia vita in cerchi che si allargano,
che passano sopra le cose.
L'ultimo, forse, non potrò portarlo a compimento,
ma voglio protendermi, tentare.

Giro attorno a Dio, alla torre antica dell'inizio,
le giro attorno da migliaia d'anni:
e ancora non so: sono un falco, o una tempesta,
o un canto, forse - e grande.



***



Per questo, perché Uno un tempo t'ha voluta,
io so che anche noi possiamo qui volerti.
Anche se d'alcuna profondità non ci curassimo,
se nasconde oro una montagna
ma nessuno vuole andarne alla ricerca,
il fiume un giorno lo trarrà alla luce - lui che cerca tra il silenzio delle pietre,
colme.

Anche se noi non lo volessimo:
Dio tende al compimento.



***



Mia vita non è questo ripido momento
nel quale tu mi vedi tanto urgentemente andare.
Sono un albero di fronte allo spazio che per me si stende,

una soltanto delle mie molte bocche,
e proprio quella che per prima si dischiude.

Sono l'istante silenzioso tra due suoni
che a fatica ora s'accordano l'un l'altro:
il suono morte infatti vuole prevalere -

Ma nell'oscuro intervallo si conciliano,
entrambi con un fremito.

E rimane bello il canto.