Silvia Bre: tre poesie da "La fine di quest'arte"

 





Panorama montano, un mare di reale
non si distingue nuvola da neve e gioia
dei loro nomi capitati insieme

ti stacchi, dorsale tutta bianca
dal corpo di una risonanza lieve.



***



La brevità va riguardata
come la cerva vede
una costa innevata di montagna

da questo crinale esercita
alla morte, dall'altro
inosservata, salta.



***



Se il nostro luogo è dove
il silenzioso guardarsi delle cose
ha bisogno di noi
dire non è sapere, è l'altra via,
tutta fatale, d'essere.
Questa la geografia.
Si sta così nel mondo
pensosi avventurieri dell'umano,
si è la forma
che si forma ciecamente
nel suo dire di sé
per vocazione.