Charles Wright: tre poesie da "Breve storia dell'ombra"

 






Pelli

1.

Qualsiasi solco tu scavi nella terra rossa,
a qualsiasi albero appenda le tue luci,
viene il momento
in cui quel che sei e quel che sarai
fino alla fine, a qualunque
preghiera tu risponda - una vita
in margine, bianco della mela, bianco dell'occhio,
per quanto a lungo tu stenda le mani.
Uno sguardo indietro, uno sguardo indietro. Davanti,
distante,
un grido stride come gesso su una lavagna.
Fra macerie o pietrame, arenaria o flussi di marea,
vai dove il deflusso ti porta,
parola dopo parola, contando
ancora i tuoi denari, indosso abiti transitori.



***



Neve


Se noi, come siamo, siamo polvere, e la polvere, com'è
certo, risorge,
allora risorgeremo, e ci raduneremo
nel vento, nella nuvola, e saremo il loro effluvio,

Una cascata di cose nella cascata del mondo, e scivoleremo
fra i rami puntuti e Le giunture spezzate dei sempreverdi,
formiche bianche, formiche bianche e le piccole nervature.



***



Riunione


Un giorno s'è già staccato da tutto il resto laggiù.
Alla mia foto nella sua soffice tasca.
Vuole portare il mio respiro nel passato della sua borsa di vento.

Scrivo poesie per liberarmi, far penitenza e sparire
dall'angolo alto a destra delle cose, per rendere grazie.