Adam Zagajewski: tre poesie da "Guarire dal silenzio"




La tela




Ero fermo, dritto, e retto, chiuso in un aperto

silenzio, di fronte a un oscuro quadro,

di fronte a una tela pronta a trasformarsi

in un cappotto, in una camicia, in una bandiera,

e invece divenne cosmo.


Continuavo a tacere di fronte all'oscura tela,

colmo d'incanto e di rivolta e pensavo

all'arte del dipingere e all'arte di vivere,

a tanti giorni vuoti e gelidi,


agli attimi d'impotenza,

alla mia fredda immaginazione

che è cuore di una campana

e vive solo nel dondolio,


colpendo ciò che ama

e amando ciò che colpisce,

e pensai che quella tela

avrebbe potuto essere anche un sudario.




***




In riva al mare



Attimi di gioia a sera, in una cittadina

in riva al mare, quando i negozianti

abbassano con uno schianto le saracinesche.

Uno di loro solleva dal marciapiede

un giovane gatto e se lo porta a casa,

come sua proprietà. Il gatto si abbandona

teneramente a questo gesto. Cade una stella.




***




Non si aprirà la terra



Non si aprirà la terra, il fulmine

non brucerà le lettere di fuoco

sul pelo del cielo. Abbiamo meritato

un segno così flagrante, noi che

parliamo a voce troppo alta e non riusciamo

affatto ad ascoltare? Il treno si congeda

quando si solleva il braccio del capostazione,

la cascata non attende il segnale.

Si muoverà una foglia, sfavillerà una goccia d'acqua.