Ancora tre poesie di Valerio Magrelli


Ogni volto fotografato
è un'immagine bellica,
il punto di tangenza
tra l'aereo nemico e la nave
nell'attimo che precede l'esplosione.
Fermo nell'istantanea,
nel contatto flagrante tra due sguardi
immolato, ripreso
mentre le fiamme covano già
nella fusoliera crescendo
dentro i suoi tratti, vive
soltanto il tempo necessario
a compiere la missione del ricordo.


***


Ricevo da te questa tazza
rossa per bere ai miei giorni
uno ad uno
nelle mattine pallide, le perle
della lunga collana della sete.
e se cadrà rompendosi, distrutto,
io, dalla compassione,
penserò a ripararla,
per proseguire i baci ininterrotti.
e ogni volta che il manico
o l'orlo si incrineranno
tornerò a incollarli
finché il mio amore non avrà compiuto
l'opera dura e lenta del mosaico.

Scende lungo il declivio
candido della tazza
lungo l'inverno concavo
e luccicante, simile alla folgore,
la crepa,
nera, fissa,
segno di un temporale
che continua a tuonare
sopra il paesaggio sonoro,
di smalto.


***


Se basta appena
un soffio a sparpagliare
i giorni, è inutile
combattere il dissenso
il tempo. Il contrattempo
è Grazia, è una forma
di vita in cui la vita va
incontro a se stessa
controcorrente
presa da una brezza
leggera. C'è un amore
nel dolo, una malizia
nella riluttanza che sospinge
le cose, le indocili, a ritroso.