Ancora quattro poesie di Adelelmo Ruggieri

Acufeni

Le parole che diciamo
Stanno insieme a noi che siamo
Ma delle volte torna il timore di esistere
Come un acufene insiste, ti scuoti
Guardi l'ora, la opponi a quel fischio
Che stride.

È notte, fa freddo
Devi prenderne atto
È solo un passaggio momentaneo
Devi staccarti da te.

***

Ottava

Sette del mattino
Luce benedetta di giugno
Nello slargo i manovali
Ammucchiano il ferro
Tu alla finestra
La vita che si mostra
La sua finitezza
La sua ricolma tenerezza.

***

Come fossi nella quiete di una spiaggia
Dove accostate assieme stanno tutte
Le stagioni, i mesi, i giorni, i granelli
Di sabbia, le nubi, le risacche e le burrasche
A quest'ora mia d'inverno, fermo e attonito
A questo parcheggio, riva esso stesso
Le mani sul volante, mi chiedo, E adesso?

***

Guido tra le colline
La pioggia di ieri
Ha dato trasparenza a ogni cosa
Due rondini tracciano
La loro consapevole ronda
Alti a una piattaforma a forbice
Due operari sistemano
Una gronda sfasciata dagli inverni.