Cristina Alziati - Tre poesie da "Come non piangenti"


Come vuoi che racconti dei mesi
di quello strano straordinario inverno
di gemme anche quassù, e sole
fra i rami nel dicembre, quando il manto
di neve ero io, io la corteccia glabra
lo scricchiolio del gelo nelle ossa -per quale
voce straordinaria dirti l'inverno,
quando l'inverno ero io?

***

Ora tu credi che basterebbe un niente,
sedere ad un tavolo sgombro
in un'ora propizia, e lavorare ai versi
lavorare ai frammenti. Io sono fatta invece
di questo non scrivere giorno per giorno;
dentro il sedimentarsi delle piccole
cose, e delle grandi, sono
l'anima ingombra del loro farsi mute.

***

Già fui vestita, mi avvolgeva il vento.
Un bacio l'ha disfatto. Nascevo
in quel momento.